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The End … avanti un altro

 

Ricordo che quel giorno ho fumato molto…molto per i miei standard.
L’ultima sigaretta della giornata è stata quella del condannato a morte: era passata la mezzanotte e decidevo la sorte del mio avatar.
Un avatar che scompare però, porta con sé tutto un mondo costruito attorno ad esso e non è una decisione semplice.
Nella terrazza dello studio non c’è neanche uno sgabello.
Me ne stavo al buio con la schiena appoggiata al muro e mi stringevo nella giacca per il freddo .
Respiravo lentamente il fumo della mia sigaretta mentre osservavo…assente…le luci del paese sulla collina davanti a me.
Valutavo la scomparsa di quel mondo e senza sorpresa mi accorgevo che quella possibilità non mi turbava più.
Chi non ha vissuto per anni un mondo virtuale come SL ha comprensibili difficoltà ad accettare il turbamento che una simile scelta comporta e non potrebbe fare a meno di giudicare ridicolo tutto ciò.
Sarebbe meglio se così fosse, ma in realtà è tutt’altro che un semplice click su “delete account”… a prescindere dalle cause che ti spingono a farlo.

Non provavo rabbia, ma istintivamente storcevo le labbra in una smorfia di disgusto quando mentalmente passavo in rassegna ogni frase delle ultime chat.
Ogni valutazione di ciò che avevo appreso e di quello che era accaduto mi procurava uno strano senso di nausea impastato a tristezza e la consapevolezza che tutto quel bla bla bla (impietoso) non avrebbe avuto tregua, trasformava quel malloppo sgradevole in voglia, finalmente sicura, di chiudere con quella realtà.
Avevo capito che il mondo virtuale aveva ancora qualcosa da offrirmi in termini di svago, anche se ormai potevo usufruirne di rado, ma era altrettanto chiaro che tutto ciò sarebbe stato ancora possibile a patto che lo vivessi così come avevo iniziato cinque anni fa: in completa solitudine e solo per il piacere di vivere le meravigliose creazioni nate dalla fantasia dei residenti, ma senza la compagnia di questi ultimi.
Lo sentivo da tempo ed ero pronta.
Secondlife doveva tornare ad essere solo mia.
Per farlo, di Luly non doveva rimanere neanche un pixel.
Il ricordo…beh…quello sarebbe sfumato molto prima dei 60 giorni concessi dalla Lindelab per ripensarci: gli esseliani dimenticano in fretta.
Non mi importava più del torto e della ragione; potevo pure addossarmi tutte le colpe e crederci fino in fondo senza che questo cambiasse di una virgola quella che ormai sentivo come un’urgenza: chiudere quel capitolo per sempre.
Addio Luly…

“Caro il mio Francesco come vedi ti scrivo
e quando uno scrive deve avere un motivo
il mio è dirti che la tua “Avvelenata”
in questi giorni l’ho consumata
Risulta evidente quanto siam diversi
quanto son diversi i tempi del percorso
ma sono giorni in cui suona più vicina
tutta quella tua incazzatura
Sarà che anche qui “le quattro del mattino”
sarà che anche qui “l’angoscia e un po’ di vino”
sarà che non ci posso fare niente se ora mi viene su il veleno

E allora avanti un altro
con quello che guadagni stai muto
avanti pure un altro
con quello che guadagni sorridi nella foto

Caro il mio Francesco questa lettera ti arriva
in un paese piccolo lì sugli Appennini
ho capito forse come mai ci vivi
che tanto ci si sente soli
Ci si sente soli per quello che si è visto
e poi per tutti quelli che han fatto così presto
a montare su per fare un po’ il tuo viaggio
giurando che per te davano un braccio
Parlavano di stile di impegno e di valori
ma non appena hai smesso di essere utile per loro
eran già lontani la lingua avvicinata a un altro culo

E allora avanti un altro
e almeno chiedi scusa del disturbo
avanti pure un altro
che se sei lì sarà perché sei solo un po’ più furbo

Caro il mio Francesco che conosci un po’ i colleghi
e forse non a caso vivi lì sugli Appennini
sai quaggiù ce n’è in qualche modo di tre tipi
bravi artisti, furbacchioni e topi
Il topo canta solo di quanto lui sia puro
e poi dà via la madre per stare sul giornale
ed é talmente puro che ti lancia merda
soltanto per un titolo più largo
E io che il mio disprezzo me lo tengo dentro
che il letamaio è colmo già pubblicamente
ma quei presunti puri mi possono baciare
queste chiappe allegramente

E allora avanti un altro
volevi la tua bici pedalare
avanti pure un altro
rispondere agli insulti è solo bassa promozione

Caro il mio Francesco abbiamo tanti privilegi
ma fra questi certo non rientrano gli sfregi
di chi vuole parlare andando solo a braccio
di cose di cui non capisce un cazzo
Non so com’era allora so un poco com’è adesso
o sei il numero uno o sei il più grande cesso
e il tempo che ti danno è fino al ritornello
e tante volte neanche fino a quello
Non c’é peggiore sordo di chi non vuol sentire
tu pensa a chi non sente e poi ne vuol parlare
ma caro il mio Francesco è già mattina qui mi devo svegliare

E allora avanti un altro
ti passo il mio telefono salutami la tipa
avanti pure un altro
convincila che sono il suo ragazzo per la vita

Caro il mio Francesco è il momento dei saluti
ci avremmo riso sopra se ne avessimo parlato
lo so che non ha senso starsi a lamentare
di alcune conseguenze del mestiere
e so che mi son fatto prendere la mano
perché uno sfogo fa sbagliare spesso la misura
ma come ti dicevo son “le quattro del mattino
l’angoscia e un po’ di vino”
E allora vado avanti a cantare della vita
sempre e solamente per come io la vedo
che la morte se la suona e se la canta
chi non sa soffrire da solo

E allora avanti un altro
e qualcuno che abbia voglia di ascoltare
avanti pure un altro
e qualcuno che abbia voglia di ballare
e allora avanti un altro
e qualcuno che abbia il tempo di ascoltare
avanti pure un altro
e qualcuno che abbia il tempo di ballare”.

 

***

 

“Di solito ho da fare cose più serie: costruire su macerie o mantenermi vivo”

 

Non volermi male…

P.S. Questo diario di viaggio ha molte pagine libere e le riempirò, senza fretta, con le foto che avevo pubblicato su Flickr e con altre che sono rimaste conservate in una cartella del PC.
Queste pagine saranno catalogate e taggate come “Post Scriptum”.

 

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Se non griffa non graffia?

Al Vibes Gallery si parla di emozioni e sono proprio loro le protagoniste di una uno speciale expo che verrà riproposto ogni mese per presentare, ogni volta, nuove immagini di autori diversi.

L’idea unica che sta alla base di questo progetto è il desiderio di presentare delle fotografie (o immagini o screenshot … chiamateli come volete, non importa) create da autori sconosciuti, poco noti e comunque non famosi (Sì, anche SL ha le sue star da red carpet).

Eviana e Luhnea, con questo piccolo progetto si sono rivelate innovative e, senza dubbio, anche un po’ matte perché hanno deciso, consapevolmente, di uscire dal trend di Second Life per invitarci a osservare e “sentire” le creazioni altrui distaccandoci dal pensiero di chi le ha realizzate.


Non sono sicura che questo sia esattamente il loro pensiero; quello scrivo è frutto di ciò che ho percepito io e della mia (in)capacità di spiegarlo.

In merito alla loro “follia” mi sento serena; le voci che ogni tanto escono fuori dal coro non mi turbano e sono davvero l’ultima a poter giudicare le “stranezze” altrui dato che, dopo alcune incertezze, ho deciso di scrivere ugualmente questo post, in pieno conflitto di interessi dato che una delle foto esposte per il February Vibes è proprio la mia.

Del resto questo è il mio diario di viaggio, il mio album dei ricordi, che posso condividere o no, ma la porta resta comunque sempre aperta … sulle chiacchiere e i giudizi sballati, generali e mirati … beh… la noia mi impone di dormirci sopra.

 

Vibes Gallery  Facebook page

 

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Portando a spasso i pensieri…

Anche grazie al Metaverso, col tempo ho imparato ad osservare i meccanismi che scattano fra le persone, ma neanche SL mi ha insegnato a scardinare in tempo quelli potenzialmente dannosi per me; tanto meno a cavalcare l’onda.
Vorrei essere capace di proteggermi senza dover allontanare il prossimo…

Negli ultimi tempi mi sono ritrovata spesso schiacciata dall’angoscia e abbattuta dalla tristezza per non essere stata abbastanza: abbastanza simpatica, abbastanza interessante, abbastanza sensuale, abbastanza discreta, abbastanza intelligente e quindi, per questo, unica causa di situazioni e assenze che mi facevano soffrire.
Non riesco ancora a dirmi che non è vero.

Mi pesa l’assenza di persone che desideravo accanto e legate a me solo da fili sottili di amicizia, stima e simpatia.
Sento questo peso e non riesco a scagionarmi dall’autoaccusa: potevo fare di meglio per gestire quelle situazioni.

Pesa ancora di più, però, ritrovare il proprio mondo virtuale appannato dall’angoscia…
Allora inizi a “sentire” (unico passo concreto verso il “capire”) che l’unico rapporto di cui hai il dovere di prenderti cura è quello con la tua SL.
Senti che l’attenzione impiegata per capire i residenti e viverci al meglio deve essere indirizzata verso la qualità della tua vita virtuale.

Provo ad usare un’immagine nel tentativo di spiegare al meglio qualcosa che si comprende solo se la senti bruciare sulla tua pelle: la manutenzione è fondamentale per garantire il buon funzionamento di un igranaggio, ma ci sono contesti, specie quelli singolari come il Metaverso, in cui l’energia impiegata per avvitare, oleare e limare i singoli pezzi alla fine non riesce a dare forza a tutto il resto e, purtroppo, spesso lo indebolisce.
Col tempo arrivi ad una conclusione (devi arrivarci): educazione e cortesia possono bastare; il resto verrà da sé.

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Spring Sensuality Exhibition 2017 bye bye!

Da circa quatttro giorni si è concluso lo Spring Sensuality Exhibition 2017 e di tanti ne ho avuto bisogno per decidermi dove, come e se condividere le altre foto esposte in occasione dell’evento.

Si sarà trattata della solita lentezza dovuta a impegni vari e a un pizzico di pigrizia?

E’ possibile, ma mentre scrivo affiora timidamente un’altra ipotesi e sento di poterle dare un po’ di credito: mi sono goduta, assaporandole con calma, le emozioni di quei giorni prima di mettere la parola fine all’evento scrivendo un post, come faccio di solito.

 

Perché queste emozioni?

L’esposizione in sé non offriva niente di tanto speciale rispetto al solito, se non il tema forse.

Il regalo è arrivato direttamente dal lavoro fatto per questo evento; un piccolo progetto nato al volo e subito ben definito nella mia mente.

Per due giorni ho ricevuto messaggi di conoscenti, vecchi e nuovi, che sentivano il bisogno di dirmi quanto gli fossero piaciute le foto esposte e come queste si distinguessero dalle altre presenti.

Ulteriori commenti basati su confronti vari li lascerò alla mia memoria, perché è già tanto quando il tuo lavoro piace per quello che è, senza doverlo confrontare con il lavoro degli altri, anche se da questo confronto ne usciresti vincitrice.

I complimenti ricevuti si fondavano su osservazioni talmente attente, che non ho potuto fare a meno di sentirli autentici e questa sensazione trovava forza nel fatto che le persone in questione non si lasciano mai andare ad adulazioni, nè piccole nè pompose.

“Alle critiche credo sempre” mi sono detta “perché una volta tanto non credere anche agli apprezzamenti e godermi questa bella e nuova sensazione?”

Sarei stata felice in ogni caso delle mie foto nonché della storia che ci ho creato attorno e che mi sono divertita a raccontare in un fumetto.

Sarei stata contenta in ogni caso, come lo sono da qualche mese a questa parte tutte le volte che porto a termine un piccolo progetto, che sia una foto, una posa o uno scritto.

Contenta e malinconica, soddisfatta e velatamente triste.

Mai intera, mai unita, perennemente disgregata anche nella gioia.

Così da mesi in modo particolare, ma così da sempre in fondo.

Per fortuna ho le immagini, le parole e la musica.

 

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The Spring Sensuality Exhibition – May 5 to May 7, 2017

Kultivate Magazine is pleased to announce it’s first annual adult themed art exhibition: The Spring Sensuality Exhibition!

This show will feature 3 days of sensual and adult themed art by over 30 artists and photographers in Second Life.

Participating artists (in alphabetical order): artandsoul Constantine, Beatrice Serendipity, Booyakashaka Resident, Bri Graycloud, ByrneDarkly Cazalet, captainofmysoul, Catalina Staheli, Glitterprincess Destiny, Greg Paslong, Honey Bender Laperrier-Auer, Isis Desmoulins, JolieElle Parfort, Kacey Macbeth, Lanne Wise, Lucia Tophat, lulyboop, Lyekahgood Nighbor, Marcus Lefevre & Hikaru Enimo, Miele Tarantal, Myra Wildmist, Paradox Messmer, Pipit Peacedream, Ramsa Luv, Ricco Saenz, Slatan Dryke, Talligurl Resident, Timaaj Resident
Tintin Tuxing, Tisephone, Tiszo Cioc, Umshlanga Barbosa, Veruca Tammas, and wintergeist.

Read post in kultivatemagazine.com

Qui in basso, una delle quattro immagini create per l’evento.

Accanto ai poster delle mie foto ne troverete uno più piccolo con scritto sopra “Comic Strip”.

Prendete il suo contenuto, è gratis.

Oltre al breve fumetto che mi sono divertita a creare, ho inserito nel folder  una posa creata da me e utilizzata per una delle immagini (my goal).

Troverete il mio lavoro alla Gallery B.

 

Spring Sensuality Events Schedule:

  • May 5, 2017 at 8 am slt- The Exhibition Opens
  • May 5, 2017 at 4pm slt to 5pm slt – Live performer Parker Static (dress code is casual)
  • May 6, 2017-1pm to 2pm slt – LIve performer Lark Bowen (dress code is casual)
  • May 7, 2017-12pm to 2pm slt-Sunday Sensuality Ball (dress code is formal, with masquerade masks, or blind folds. Free adult party pack to all guests).
  • May 7, 2017-1159 pm slt (the exhibition ends)

 

TAXI: http://maps.secondlife.com/secondlife/Water%20Haven/162/156/3820

 

 

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Memories from underground

L’inaugurazione nel Metaverso della mostra “Memorie dal sottosuolo” di Stefano Mingione è avvenuta il 29 marzo

“È un’opera di dimensioni uniche al mondo quella che Stefano Mingione presenta in anteprima nel mondo virtuale. Il disegno realizzato a penna è lungo 250 metri per 2.80 di altezza e nel mondo reale è “work in progress”.
Il bozzetto è esposto in un’installazione che ne riproduce le dimensioni in rapporto all’uomo (rappresentato dall’avatar) ed è percorribile in tutta la sua estensione.
La narrazione riguarda le origini dell’uomo, alcuni tratti del suo percorso e della sua storia, fino alla sua estinzione.

Questa prova d’artista dentro al virtual world ha anche lo scopo di trovare, attraverso un machinima, il finanziamento per proseguire la realizzazione dell’opera reale.
Mingione é un artista a tutto tondo: scultore di straordinaria bravura e pittore, non c’è alcuna tecnica di modellazione, disegno o pittura che egli non sappia utilizzare per esprimere le sue tormentate visioni del mondo.
Il percorso di questa mostra comincia da uno spazio concepito come lo studio dell’artista in stile post-apocalittico, dove sono visibili alcune sue opere recenti, due delle quali di grandi dimensioni.

Questa è l’occasione per conoscere da vicino un artista contemporaneo che nonostante la sua lunga esperienza ha ancora tanto da dire e da dare. Con quest’opera Mingione ci regala un susseguirsi di emozioni forti, ma soprattutto ci rassicura che l’arte non s’é ancora estinta.
La struttura espositiva è creata da Solkide Auer. La scenografia da Mexi Lane.
Si ringrazia Trisha Abbot per le traduzioni dei testi”.

(Il testo in italiano e la traduzione in Inglese cono copia della notecard inviata dagli organizzatori dell’evento)

Memories from underground
by Stefano Mingione
March 29th, 02.00pm SLT

 

“The work of art premiered by Stefano Mingione for the virtual world stands out for its unique dimensions. The drawing, done in pen, is 250 metres long and 2.80 high and in the real world it is still a “work in progress”.
The sketch is displayed in an installation which reproduces its dimensions in relation to those of man (represented by the avatar) and is walkalble in its whole extension.
Its narration regards the origins of mankind, some moments of its path and its history, until its extinction.
This artistic effort inside the virtual world aims also at collecting the funding to continue the creation of the real work of art.
Mingione is an all-round artist. He’s an extraordinarily talented sculptor and painter and there is no modelling, drawing or painting technique he can’t use to express his tormented vision of the world.
The path of this exhibition starts with a space which is conceived as the artist studio in a post-apocalyptic style, where two recent works of art of his can be seen, two of which are rather large.
This is an occasion to get to know closely a contemporary artist, who, despite his long experience, has still much to say and to give. With this work of art Mingione gives a succession of strong emotions and above all he reassures us that art isn’t extinct.
The exhibition structure is created by Solkide Auer. The set design by Mexi Lane.
Thanks Trisha Abbot for text translation”.

 

Taxi – http://maps.secondlife.com/secondlife/Summers%20Wind/220/42/3606

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Scivoli…

Scivoli…per non rischiare di deludere

Piccole scoperte, girovagando per land in SecondLife.

Più che una visita casuale, era una tappa desiderata da tempo per conoscere la nuova location di Edizioni Volando e acquistare un altro libro.

Arrivata in loco non vedevo quasi nulla (ho una connessione che va a criceto) e in questi casi non resta che aspettare perché, prima o poi, quelle spigolose geometrie grigie diventeranno splendidi oggetti colorati; o almeno questo è quello che accade il più delle volte.

Fra tutti gli oggetti, uno cattura la mia attenzione e  la tiene avvinghiata a sé al punto da farmi seguire ogni secondo di questa trasformazione, senza mai distogliere lo sguardo.

I libri possono aspettare.

Quella “cosa” mi ha chiamata ancor prima che affiorasse il brillante e saturo colore giallo che vedo adesso in maniera distinta, insieme all’abbozzo di una sagoma femminile.

L’interessante  grumetto di pixel adesso è una bellissima scultura digitale; ormai si è manifestata nella sua bellezza, anche se non è completa, quindi devo assolutamente sapere chi è l’artista che l’ha plasmata.

Sorpresa! O forse avrei dovuto intuirlo, ma il colore acceso e i vestiti addosso alla sagoma di donna mi hanno sviata completamente.

L’artista è ben noto nel Metaverso e si chiama Mistero Hifeng, nonché owner di “Digital Art-Cammino e Vivo Capovolto”.

Sorpresa gradita e stima riconfermata.

Dopo un paio di minuti, mentre già cercavo l’inquadratura migliore (seondo me), ecco arrivare le prime note…prendo le cuffie, inizio ad ascoltare la canzone…sì, è sua!

O per lo meno…la sottoscritta la sente in sintonia con l’immagine.

Firmato

Lulyboop

Sgradevole

Quando tu eri qui prima
non riuscivo a guardarti negli occhi
tu sei proprio come un angelo
la tua pelle mi fa piangere
tu fluttui come una piuma
in un mondo meraviglioso
Io avrei voluto essere speciale
tu sei così maledettamente speciale

ma sono una persona sgradevole, sono uno strano
cosa diavolo sto facendo qui?
io non appartengo a questo posto

non importa se ferisce
io voglio avere il controllo
voglio un corpo perfetto
voglio un’anima perfetta
voglio che tu noti
quando non sono in giro
tu sei così maledettamente speciale
Io avrei voluto essere speciale

ma sono una persona sgradevole, sono uno strano
cosa diavolo sto facendo qui?
io non appartengo a questo posto

lei corre fuori dalla porta
lei sta correndo
lei corre…

Qualunque cosa ti renda felice
tutto ciò che vuoi
tu sei così maledettamente speciale
Io avrei voluto essere speciale

ma sono una persona sgradevole, sono uno strano
cosa diavolo sto facendo qui?
io non appartengo a questo posto
io non appartengo a questo posto

 

Taxi – Edizioni Volando – http://maps.secondlife.com/secondlife/Hawaiian%20Islands/98/81/25

Taxi – Digital Art-Cammino e Vivo Capovolto –  http://maps.secondlife.com/secondlife/Retrospect/112/81/21

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Goodbye Winter Art Show and Thank you

2016 Winter Art Show concluso il 20 Dicembre.
Il giorno prima della chiusura ho scattato una foto ricordo al mio piccolo spazio.

2016 winter art show- secondlife-Invictus

Anche questa esperienza mi ha obbligata a imparare piccole cose che mi hanno arricchita come “giocatrice” e …perché no…anche come persona in fondo.
Aggiungo un pizzico di fiducia e di stima a un serbatoio svuotato dalla leggerezza di quel prossimo che dovremmo amare come noi stessi.
Perdonatemi dunque.
Non ho amore da offrire se prima non imparo ad amare me stessa, quindi stete buoni se potete e giù le mani dal mio serbatoio.
Ringrazio tutti gli amici, conoscenti e sconosciuti che hanno visitato il mio piccolo spazio dedicato alla poesia Invictus e spero che vi siano piaciuti anche i regalini.
Nella scatola dei regali avevo inserito solo un “gift naughty” e ho cercato di scegliere qualcosa che non fosse troppo…naughty.
Spero vi abbia strappato un sorriso.
Un abbraccio a tutti e Buon Natale!

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She_Avi at the 2016 Winter Artshow

The 2016 Winter Showcase & the 2016 Winter Artshow will take place December 8 to December 18, 2016! This event features over 80 merchants and artists combined!

  • 2016 Winter Showcase Calendar, Landmark and Infopost

kultivate-winter-art-show-2016-secondlife- SLod-b

Ed ecco lo slot di Luly, che fino a giorno 1 dicembre ignorava come fossero gli spazi espositivi riservati per questo evento.

La preoccupazione di non aver preparato abbastanza foto, si è trasformata subito in perplessità di fronte ad uno spazio tanto ridotto.

Poco male, l’idea c’era già da tempo ed era stata sviluppata.

Le foto erano nate cullate da quell’emozione fin dall’inizio e cioè ancora prima che venisse proposto a Luly uno spazio al Winter Art Show (proposta  arrivata dall’ owner di Kultivate, dopo il secondo posto a un Contest).

Adesso bisognava solo concentrarla, ridurla all’essenziale, quindi bisognare dare spazio alle foto inedite.

E tutto il resto?

Per ogni artista c’erano a disposizione 50 prim e la libertà di decorare a piacimento il proprio slot (nel rispetto di un paio di piccole regole).

Pochi giorni per immaginare e Luly invece ha bisogno di tanto tempo per entrare nelle cose, capirle, per poi lasciare libera la fantasia.

Devi essere veloce Luly!

Anche SL non segue i tuoi ritmi; anche in SL regna il “rumore”.

Così fra impegni paralleli,  richieste di attenzione che piovono da più parti, richieste di aiuto da parte chi è sempre troppo impegnato per aiutare e scheletri nell’armadio da spolverare, Luly ha tirato su la sua piccola esposizione.

Cinque foto che fanno da cornice a una famosa poesia: Invictus.

Sì, perchè Luly una storia la vuole raccontare sempre.

Ha l’anima del cantastorie nutrita dalle radici delle sue origini.

Nessuno comprende questa esigenza; ognuno vede ciò che vuole vedere.

E spesso l’occhio si posa su ciò che fa comodo per alimentare l’immagine di una persona che non esiste.

Che sciocchi…

Proprio non riescono a vederla la bambina che corre per inseguire un palloncino volato via.

 

Invictus è la poesia che accompagna le foto.

L’esposizione è dedicata a tutti coloro che, ogni giorno, devono combattere le loro battaglie “speciali”.

 

Dal profondo della notte che mi avvolge,
Buia come un abisso che va da un polo all’altro,
Ringrazio qualsiasi dio esista
Per la mia indomabile anima.

Nella feroce morsa delle circostanze
Non mi sono tirato indietro né ho gridato.
Sotto i colpi d’ascia della sorte
Il mio capo è sanguinante, ma indomito.

Oltre questo luogo di collera e di lacrime
Incombe solo l’Orrore delle ombre,
Eppure la minaccia degli anni
Mi trova, e mi troverà, senza paura.

Non importa quanto stretto sia il passaggio,
Quanto piena di castighi la vita,
Io sono il padrone del mio destino:
Io sono il capitano della mia anima.

***

Out of the night that covers me,
Black as the pit from pole to pole,
I thank whatever gods may be
For my unconquerable soul.

In the fell clutch of circumstance
I have not winced nor cried aloud.
Under the bludgeonings of chance
My head is bloody, but unbowed.

Beyond this place of wrath and tears
Looms but the Horror of the shade,
And yet the menace of the years
Finds and shall find me unafraid.

It matters not how strait the gate,
How charged with punishments the scroll,
I am the master of my fate:
I am the captain of my soul.

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Ti meriti un amore che ti voglia spettinata

frida kahlo, poesia, esposizione, maddy, arte, secondlife, SL

Ti meriti un amore che ti voglia spettinata,

con tutto e le ragioni che ti fanno alzare in fretta,

con tutto e i demoni che non ti lasciano dormire.

Ti meriti un amore che ti faccia sentire sicura,

in grado di mangiarsi il mondo quando cammina accanto a te,

che senta che i tuoi abbracci sono perfetti per la sua pelle.

Ti meriti un amore che voglia ballare con te,

che trovi il paradiso ogni volta che guarda nei tuoi occhi,

che non si annoi mai di leggere le tue espressioni.

Ti meriti un amore che ti ascolti quando canti,

che ti appoggi quando fai il ridicolo,

che rispetti il tuo essere libero,

che ti accompagni nel tuo volo,

che non abbia paura di cadere.

Ti meriti un amore che ti spazzi via le bugie

che ti porti l’illusione,

il caffè

e la poesia

 

VIVA LA VIDA
“Tribute to Frida Kahlo”

Landmarkhttp://maps.secondlife.com/secondlife/Osteria/147/89/65